Vi racconto questa storia non per cercare in voi pena e compassione, ma perché ho capito, a mie spese, che nella diversità non c’è pena, c’è solo vantaggio.
Il 21 novembre 2014, giorno della Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, per la quale ho prestato servizio, anzi la mia vita, per quasi 30 anni, vengo investito da una moto di grossa cilindrata. Ero a piedi, uscivo da una pizzeria e la mia famiglia mi stava attendendo in auto.
In una frazione di secondo, la mia vita cambia, non è più quella di prima: niente più missioni all’estero, niente più servizio in strada, niente più sport.
Solo dolore, fisico e psicologico, frustrazione, rabbia.
In una frazione di secondo ho perso tutto quello che avevo costruito in 45 anni di vita: una carriera che adoravo, un corpo costruito con sacrificio e dedizione.
Rabbia, rabbia, rabbia.
“Perché proprio a me?!?!?!”
Ho smesso di credere nelle persone, in me stesso, nei miei sogni.
Sono passati da poco 5 anni da quel giorno…stavo scrivendo “maledetto” giorno, ma, in realtà, dopo 5 anni, posso dirlo: non è MALEDETTO quel giorno.
E’ il mio secondo compleanno, il giorno della MIA RINASCITA. Il 21 novembre 2014 sono nato una seconda volta: mi è stata data una seconda possibilità.
Ho impiegato qualche anno per capirlo, per ritornare in piedi, con fatica, dolore, ricadute; ma ci sono riuscito e lo scrivo, lo URLO al mondo, perché SONO FORTUNATO.
Questa è la MIA definizione di RESILIENZA, un termine che non conoscevo prima di allora, ma che ho vissuto sulla mia pelle e, per questo motivo, l’ho TATUATO sulla mia pelle.
Essere resilienti significa trovare il coraggio di ritornare in piedi.
Come dico spesso a mio figlio Angelo: “Se ti fossi spaventato dalle ginocchia sbucciate, non avresti mai imparato a guidare la bicicletta!”.
Cadere non significa fallire, ma imparare a rialzarsi. E questo ho fatto io, con tanta fatica, con il tempo e aiuto di persone e non senza avere paura, nonostante sia stato in zone di guerra, e nonostante, ogni giorno, per lavoro, affrontavo il pericolo.
Paura di fallire, di non farcela, di non tornare ad essere più quello di prima, del giudizio degli altri, dello sguardo degli altri.
Con queste parole voglio condividere il mio esempio: io, oggi, sono qui per portarvi il mio esempio, attraverso il mio sogno.
Non esistono sogni impossibili…solo persone poco coraggiose. Cit.
Credo che ognuno di noi abbia un valido motivo di vivere i propri sogni, ma, il compito più difficile e complicato è, proprio, capire come si fa, ma bisogna scegliere di farlo, prendersi la responsabilità di rischiare e, soprattutto, prendersi anche la responsabilità di commettere degli errori.
Ed è questo, il perseguire un ideale, a darci una motivazione nella nostra vita, a prescindere dalle nostre condizioni fisiche, economiche e sociali, e, soprattutto, a prescindere dalle persone che
cercano, in ogni modo di distruggere i nostri sogni.
Come fare allora?
Ecco le 4 regole principali per essere resilienti, che ho preso in qualche remota lettura e ho fatto mie:
- Ostinazione: se pensi che qualcosa sia giusto continua a farlo; se hai un sogno sei tu il primo che si deve impegnare!
- Le persone utili: evita chi non crede in te e raccogli energia da chi crede di te!
- Semina: quando sei smarrito, tu semina: prima o poi, la vita ti ridarà dietro un frutto.
- Lo sguardo giusto: guarda sempre chi sta peggio di te per potere trovare la felicità in quello che già hai: guarda, inoltre, chi sta meglio di te per trovare la spinta verso quello che vuoi ancora ottenere.
“Ci vuole più coraggio nella sofferenza che nella morte.” Napoleone Bonaparte
La malattia mi ha tolto tanto, ancora mi sottopone a dolore, privazioni e fatica, però, mi ha insegnato una cosa: mi ha insegnato il mio COME essere resiliente. Se mi rialzo dopo una brutta caduta, se ho il coraggio di guardare le mie cicatrici, mi rendo conto del mio valore, mi rendo conto che il “nemico” mi ha reso più forte.
Continuate a lottare per i vostri sogni, per voi stessi.
Non vi accontentate di una vita mediocre, non arrendetevi!
Non permettete a niente ed a nessuno di calpestare i vostri sogni.
Un mondo senza sogni è un mondo secco, arido!
IO NON MOLLERO’! MAI!